Il pipistrello come nuovo modello di sviluppo corticale

 

 

DIANE RICHMOND

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XV – 18 novembre 2017.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: DISCUSSIONE/RECENSIONE]

 

L’organizzazione della corteccia cerebrale dei mammiferi presenta degli elementi fondamentali identici in tutte le specie, ma l’eterogeneità delle differenze crea problemi di interpretazione in chiave evolutiva. Ad esempio, mentre lo spessore radiale della materia grigia varia entro un ordine di grandezza, la distribuzione tangenziale dello strato corticale varia di più ordini di grandezza da una specie all’altra. Un vasto campione di differenti “specie-modello” può fornire maggiori indicazioni rispetto a quelle attualmente possedute per comprendere i meccanismi che hanno guidato l’espansione corticale.

Su questo criterio si basa un lavoro condotto da Martinez-Cerdeño e colleghi, che propongono una specie di pipistrello quale  nuovo modello di studio per comprendere lo sviluppo della corteccia cerebrale dei mammiferi.

(Martinez-Cerdeño V. et al., The Bat as a New Model of Cortical Development. Cerebral Cortex 1-14. doi: 10.1093/cercor/bhx251, Nov 9, 2017).

La provenienza degli autori è la seguente: Department of Psychiatry and Behavioral Sciences, Department of Pathology and Laboratory Medicine, Institute of Pediatric Regenerative Medicine, UC Davis School of Medicine, Sacramento, CA (USA); MIND Institute, UC Davis School of Medicine, Sacramento, CA (USA); Neuroscience Graduate Program, UC Davis, Davis, CA (USA); Department of Genetics, University of Texas MD Andersen Cancer Center, Houston, TX (USA); Department of Obstetrics and Gynecology, State University of New York, Downstate Medical Center, Brooklyn, NY (USA).

È  facilmente comprensibile l’interesse per il cervello dei pipistrelli, che è vicino a quello del topo, del quale abbiamo una conoscenza fondata su decenni di studi e completata da banche dati di proteomica, neurochimica e genetica più ricche di quelle del cervello umano. Questi piccoli mammiferi presentano poi due particolarità, cioè il volo e l’ecolocazione, la cui base cerebrale potrebbe essere riconosciuta proprio grazie all’omologia per le altre funzioni. Per un maggiore apprezzamento del lavoro qui recensito, si riportano qui di seguito alcune nozioni relative a questi animali.

L’ordine dei Chirotteri o Chiroptera, termine greco che vuol dire “dalle mani alate”, è costituito da oltre 400 specie, superato nel numero solo dai Roditori, ed esteso dal pipistrello comune ai vampiri del Sud America. Sono gli unici mammiferi adattati al volo grazie allo sviluppo del patagio, che ha consentito loro di occupare la nicchia ecologica aerea, prerogativa degli uccelli, con un successo evolutivo che si spiega anche in base all’adattamento notturno favorito dall’ecolocazione, ossia la capacità di inviare ultrasuoni e recepirne l’eco di ritorno per la localizzazione degli elementi ambientali. L’origine dei Chirotteri è antichissima: il più antico pipistrello che si conosca, Icaronycteris index, è una specie fossile datata 50 milioni di anni fa e vissuta nell’Eocene inferiore.

Attualmente, la varietà di forme e dimensioni è notevole: dai 3 ai 40 cm di lunghezza corporea, e dai 18 ai 170 cm di apertura alare; il corpo è rivestito da una pelliccia nella quale si aprono le cavità delle ghiandole secernenti sostanze aromatiche che impregnano i luoghi di dimora; la coda, sempre sottile, varia molto in lunghezza e può essere inclusa nella membrana. L’alimentazione, sempre ricca di proteine, ha un ruolo fondamentale nella fisiologia adattativa dei pipistrelli, tanto che sono attualmente classificati in sette gruppi sulla base del tipo di alimenti assunti in prevalenza: 1) insettivori, 2) frugivori, 3) pollinivori, 4) ematofagi, 5) carnivori, 6) piscivori, 7) cacciatori a grandi altezze.

Un insettivoro di piccole dimensioni (4,8 – 70 mm) diffuso nell’America Centrale e Meridionale, della famiglia dei Fillostomidi, Carollia perspicillata[1], è stato scelto da Martinez-Cerdeño e colleghi quale nuovo modello per studiare lo sviluppo corticale.

Il cervello di Carollia perspicillata è simile nelle dimensioni a quello del topo, ma ha un periodo di neurogenesi corticale almeno 5 volte più lungo di quello delle specie murine, e vicino per durata a quello ben studiato del macaco rhesus, il cui cervello è 100 volte più grande. L’osservazione ha consentito agli autori dello studio di 1) descrivere lo sviluppo delle strutture laminari e regionali; 2) definire l’identità cellulare e la distribuzione dei precursori neurali; 3) riconoscere la distribuzione delle cellule immunitarie; 4) descrivere una nuova popolazione di cellule Tbr2+ nell’eminenza gangliare caudale della neocorteccia in via di sviluppo.

In sintesi, le osservazioni sperimentali, per il cui dettaglio si rimanda alla lettura integrale del testo del lavoro originale, indicano che lo sviluppo corticale del pipistrello è guidato da meccanismi specifici, ed apparentemente peculiari, particolarmente per ciò che concerne la lunghezza del ciclo cellulare. Nel complesso, da questo studio emerge che il modello del pipistrello fornisce una nuova prospettiva circa l’evoluzione dei programmi di sviluppo che regolano la neurogenesi nella corteccia cerebrale dei mammiferi, ed offre nuove conoscenze sui meccanismi che contribuiscono all’espansione tangenziale e alla formazione delle circonvoluzioni della corteccia cerebrale.

 

L’autrice della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Diane Richmond

BM&L-18 novembre 2017

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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[1] Secondo la classificazione binominale di Linnaeus (1758).